DSD e DG

La Fondazione Genere, identità e cultura ha attivato una collaborazione con l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e, in particolare con l’Unità di Psicologia Clinica e Psicoanalisi applicata, per offrire un sostegno psicologico a bambini e adolescenti con Disordini della Differenziazione Sessuale e loro famiglie.

I Disordini della differenziazione sessuale (DSD) sono condizioni congenite determinate da alcune incongruenze in uno o più livelli della differenziazione sessuale (cromosomico, gonadico o genitale) per tale motivo, lo specialista medico che le prende in carico è l’endocrinologo pediatra.

L’incidenza di queste condizioni nella popolazione è stata stimata 1 su 4.500 nuove nascite.  Alcune di queste condizioni implicano atipie genitali che, in alcuni casi, rendono difficile il riconoscimento del sesso alla nascita; è necessario, quindi, porre una diagnosi il più velocemente possibile affinché si possa attribuire un genere al bambino. Non sempre, tuttavia, l’équipe sanitaria è adeguatamente formata per riconoscere queste condizioni e ciò può portare a diagnosi imprecise e, talvolta, anche errate con conseguenti numerosi problemi che possono investire piani differenti.

Dalla necessità di approfondire questi aspetti e di definire modalità più idonee di comunicazione della diagnosi è nata nel 2007 l’idea di una collaborazione tra il Settore di Endocrinologia Pediatrica (diretto dalla Prof.ssa Mariacarolina Salerno) e l’Unità di Psicologia Clinica dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” con l’obiettivo di: una presa in carico medico-psicologica del bambino/adolescente con DSD e della sua famiglia.

Dal 2007 ad oggi, gli psicologi clinici impegnati nel sostegno e nella presa in carico di questi bambini/adolescenti e loro genitori, hanno incontrato un centinaio di famiglie per:

  • affiancare i pediatri endocrinologi nel delicato momento della comunicazione della diagnosi ai genitori;
  • sostenere i genitori nell’elaborazione della condizione del proprio figlio;
  • sostenere genitori e adolescenti in prossimità di eventuali interventi chirurgici;
  • sostenere gli adolescenti nel caso di scarsa compliance alla terapia farmacologica, ma anche per l’elaborazione della diagnosi.

 

La specificità di queste condizioni e la necessità che siano seguite da specialisti altamente qualificati, associata alle scarse risorse finanziarie che portano medici e psicologi a lavorare  spesso su base volontaria o precaria ha portato la Fondazione Genere Identità e Cultura a stanziare borse di studio per giovani psicologi per proseguire in lavoro di presa in carico di queste famiglie.

 

 

La Fondazione Genere Identità e Cultura ha attivato anche una collaborazione con L’Unità di Psicologia Clinica e Psicoanalisi Applicata dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” per il sostegno psicologico a bambini e adolescenti con identità di genere variante e loro famiglie.

Il termine varianze di genere indica le plurime variabilità in cui può declinarsi l’identità di genere che, in un’ottica depatologizzante, può indicare tutte le possibili variazioni cui si può andare incontro al di là della classica dicotomia binaria tra i generi maschile e femminile.

Presso l’Unità di Psicologia Clinica e Psicoanalisi Applicata dal 2005 è attivo un servizio che si occupa esclusivamente di bambini e adolescenti con identità di genere variante e loro famiglie.

La presa in carico di queste persone è di solito molto lunga, almeno fino alla maggiore età, spesso anche di più. Rispetto agli adulti che richiedono una consultazione psicologica mostrandosi il più delle volte piuttosto sicuri del cambiamento di genere cui desiderano sottoporsi, bambini e adolescenti con identità di genere variante mostrano la loro confusione, i loro dubbi, le loro perplessità rispetto ad una società che ancora stigmatizza tutte le possibili variazioni dal binarismo genderista. Anche i genitori si trovano spaesati e confusi e necessitano di un sostegno psicologico per capire quanto sta accadendo al proprio figlio/figlia.

Dal 2005 ad oggi sono state prese in carico 85 famiglie, il dato allarmante risulta però che solo nell’ultimo anno hanno fatto richiesta di consultazione psicologica 30 famiglie che sono attualmente prese in carico.

Anche in questo caso, così come per i Disordini della Differenziazione Sessuale, si rileva la necessità che tali persone siano seguite da Psicologi clinici e Psicoterapeuti esperti nell’identità di genere, sue problematiche e sue varianze. Anche in questo caso si rileva, inoltre, che la maggior parte del lavoro si sorregge su base precaria e spesso volontaria

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